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Tag Archives: scrittori di successo

‘La nobile arte del bluff’, il romanzo del newyorkese Colson Whitehead tradotto e pubblicato da Einaudi

“La nobile arte del bluff” di Colson Whitehead è un libro che è stato pubblicato da Einaudi nel 2016, tradotto da Paola Brusasco. La scrittura di questo testo ha assorbito completamente Colson Whitehead. Questo romanzo dello scrittore newyorkese è ben più di un reportage sul mondo del gioco, è uno spaccato autobiografico che affronta una crisi profonda e un’avventura personale molto particolare.

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J.R.R. Tolkien: lucido conservatore e sincero cattolico per il quale i grandi racconti non hanno mai una fine

Biografia su Toliien

Acuto conservatore ostile a qualsiasi forma di estremismo, sincero cattolico profondamente influenzato da numerosi altri apparati mitico-religiosi, tenace difensore degli alberi contro la società delle macchine: Tolkien è stato questo, e molto di più. Ripercorriamo la vita di uno dei più influenti autori del Novecento, nella convinzione che: “Non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo; il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo terra sana e pulita da coltivare”. (Gandalf, Il Signore degli Anelli).

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‘Serotonina’: il solito Houllebecq che parla della fine dell’occidente attraverso l’impotenza del maschio

serotonina libro

Chi non ha letto i suoi romanzi precedenti, troverà Serotonina, l'ultima fatica letteraria del controverso scrittore francese Michele Houllebecq, un pugno nello stomaco, un capolavoro. Ebbene, il tanto atteso romanzo dell'autore di Sottomissione, libro che nel 2015 generò non poche polemiche, non è un capolavoro con buona pace dei seguaci acritici di uno dei più importanti scrittori d'occidente che parla d'occidente.

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Addio a Philip Roth, demolitore di stereotipi e autore rabbioso del capolavoro ‘Pastorale americana’, ossessionato dalla fuga e dalla solitudine

Roth

Nel 2012 Philip Roth aveva annunciato che non avrebbe più scritto. A modo suo, citando la frase del pugile Joe Louis: "I did the best I could with what I had" ("Ho fatto il meglio che potevo con quello che avevo"). Philip Roth era stanco, soffriva da anni di un terribile mal di schiena e sosteneva - lui che era considerato se non il più grande, uno dei più grandi scrittori viventi - di non aver più niente da raccontare. In 30 romanzi, pubblicati durante la sua lunga carriera, aveva raccontato pregi e difetti dell'America, aveva scandagliato le inquietudini del nostro tempo, smascherato le nostre ipocrisie. Negli ultimi tempi diceva di non leggere più narrativa ma solo saggi. Ad annunciarne la morte è stato il New Yorker, poi il decesso è stato confermato dal suo agente letterario, il temibile Andrew Wylie, conosciuto come "lo sciacallo", che di Roth aveva fatto il marchio della sua squadra vincente.

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Pétronille, un sorso di Amélie Nothomb

Petronille

Esistono libri che conquistano e intimoriscono, lasciano irretiti o sconvolgono. Non è sempre possibile aprire un libro e poter dire: lo rifarei ancora, e ancora, di questo libro vorrei ricordare tutto, stampare sulla pelle ogni sensazione. E' esattamente quello che succede leggendo Petronille, un libro leggero, si badi bene leggero ma non frivolo, come questo, di una levità esaustiva e grave, che non può non pesare se si ascolta con gli occhi il messaggio stridente dell'autrice. Si tratta di Pétronille (2014, Voland), il romanzo breve della amatissima Amelie Nothomb, scrittrice nata a Kobe (Giappone) nel 1967, poi vissuta in Asia e America fino a quando non si è stabilita in Belgio, il paese che poi è divenuto la sua casa e dove vive tuttora, quando non si ferma a Parigi.

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Una vita veloce, di Zoe Jenny

una vita veloce

Una vita veloce della scrittrice svizzera Zoe Jenny è un inno all'amore disperato raccontato con eleganza e senza troppi giri di parole. Il romanzo viene pubblicato per la prima volta nel 2003, da Fazi Editori. Nello stesso anno la giovane scrittrice incontrerà nell'istituto Mario Pagano di Napoli, un gruppo di giovani studenti. Uno sguardo profondo, due occhi che mostrano dolcezza, una dolcezza che proviene da un amore altrettanto profondo di quello raccontato, l'amore di una figlia verso il padre, a cui il romanzo è dedicato. Durante l'incontro con quei giovani studenti che avevano letto la sua opera, la scrittrice parla dei suoi amori letterari, di quei libri che l'hanno colpita, emozionata, portandola ad amare la scrittura più di ogni altra cosa nella vita. E così, tra le prime opere lette, giunge il bardo di stratford.

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