Cos’è l’umanesimo? È forse qualcosa che può riguardarci oggi, che riguarda ancora il geistige Tierreich, come direbbe Hegel, degli intellettuali? E Thomas Mann, potrà veramente esser considerato un umanista? Non a caso è l’Apollo oscuro (figura di un’oscurità più fonda di Hermes, ma pur sempre il dio dello Spirito), l’emblema inaugurale del carteggio di Thomas Mann con Karóly Kerényi, nel quale l’argomento trainante diventa ben presto quello della possibilità di sopravvivenza di ciò che si è chiamato ‘umanesimo’; e, correlativamente, del ruolo dell’‘umanista’, ovvero del custode e conservatore cui prema la necessità di tramandare i tesori tradizionali del retaggio europeo, salvandoli e trasportandoli dal mondo vecchio in quello nuovo (K, 3 II 1945). Umanesimo è un atteggiamento complessivo verso l’uomo che è fonte insieme di delusione e di conforto: una «felicità difficile – ma pur sempre felicità».
Read More »Ernst Jünger, teologo della nuova epoca, pedagogo della libertà, autore di capolavori come “Nelle tempeste d’acciaio” e del profetico “L’operaio”
Ernst Jünger fu maestro insuperabile della contemplazione, esempio memorabile di azione, teologo della nuova epoca, platonico moroso, entomologo competente, pedagogo della libertà. Infine amante dell’Italia, dalla Dalmazia irredenta all’assolata Sicilia, da quel di Napoli fino alla più amata di tutte, quella Sardegna dalla terra «rossa, amara, virile, intessuta in un tappeto di stelle, da tempi immemorabili fiorita d'intatta fioritura ogni primavera, culla primordiale».
Read More »Ernst von Salomon l’aristocratico membro dei Corpi Franchi: l’esiliato, il proscritto distruttore di tutto, nemico della civiltà moderna
Ernest von Salomon è stato il proscritto, questo esiliato, distruttore di tutto, votato all'emarginazione, camminava sulle macerie di battaglia in battaglia, disposto a distruggere anche sé stesso pur di lapidare la civiltà moderna. Sospeso nel grembo di una Kultur irrazionale, distruttrice, virile, estetizzante, eroica, von Salomon doveva confrontarsi con la Zivilisation, con la decadenza dell'ordine borghese securitario, razionale, egoista, incentrato sull'interesse del singolo declinato come società di diritto e di felicità individuale.
Read More »Stefan Zweig, raffinato scrittore appartenente all’età d’oro della ragione, in cui è la psicoanalisi il motore delle sue opere
Scrittore, poeta, giornalista, drammaturgo e traduttore; Stefan Zweig, appartenente ad un’agiata famiglia ebrea, nacque a Vienna nel 1881 e morì suicida a Petrópolis, in Brasile, nel 1942. Famoso soprattutto per le sue novelle e le innovative biografie, Zweig è stato il primo scrittore ad inserire la psicanalisi nella narrativa. Negli anni Venti e Trenta fu uno dei massimi successi letterari, tra gli scrittori più letti e tradotti al mondo. Giorgio Kurschinski ci rivela che in Francia è oggi “uno dei due o tre scrittori di lingua tedesca mai dimenticati”, tanto da aver meritato nel 2003 un busto commissionato dalla presidenza del senato, collocato accanto a quelli di Verlaine e Stendhal nei giardini del Luxembourg. Dalle sue opere sono stati recentemente tratti i film Una promessa (2014), Grand Budapest Hotel (nomiantion agli Oscar 2015) e Stefan Zweig: Farrel to Europe, in corsa per gli Awards del 2016.
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