"Un uomo finito" è l'opera più celebre di Papini (1881-1956), pubblicata dalla libreria della Voce nel 1913, ristampata più volte e tradotta in tutto il mondo. Come hanno scritto in molti il romanzo è a metà strada tra l'autobiografia ed il diario. Un uomo finito riassume le vicissitudini, le sfide intellettuali, i percorsi mentali, l'iter creativo, gli stati e gli strati psichici di Papini. In queste pagine sono racchiusi l'impegno e la vitalità dello scrittore fiorentino, che esplora da par suo il proprio Sé.
Read More »Ugo Tommei, proletario lacerbiano e futurista e gli scrittori di ‘Quaderno latino’
Contadino e lavoratore manuale, Ugo Tommei. Un vero e proprio autodidatta in un’epoca in cui la passione accesa e bruciante e il sacro fuoco del sapere e della conoscenza divampavano nelle menti e nei cuori dei proletari più coscienti e generosi. Visse a cavallo tra XIX e XX secolo, e fu una sorta di Lemmonio Boreo in carne ed ossa. Chissà se Ardengo Soffici nel redigere il suo giovanile, anticonvenzionale ed anarcoide romanzo del 1912 così intitolato, non si sia poi realmente ispirato ad un certo milieu da lui frequentato ed approfondito e nel quale alcuni personaggi come Tommei, così affini per l’appunto a Lemmonio Boreo, erano componenti preziose ma infine non così rare.
Read More »‘Il Palio dei buffi’, il grottesco di Palazzeschi
Il Palio dei buffi è un volume del 1937 che raccoglie i racconti di Aldo Palazzeschi (diciotto, per la precisione) e viene da pensare che i personaggi di queste novelle potessero parlare con l'autore, dovrebbero riprendere l'attacco di una vecchia cantilena di Soffici: "Palazzeschi, eravamo tre/ noi due e l'amica ironia..." Ecco, rintracciare quel terzo è forse la chiave per scoprire il segreto dei racconti di Palazzeschi.
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