Figura straordinaria e contraddittoria, Simone Weil attraversa come una rapida meteora il firmamento culturale della prima metà del '900. Irrequieta e indipendente, rifiuta schemi ed etichette confezionati da altri e fa della sua breve vita una ricerca tenace, affannosa, disperante ed impronta il suo stile di vita alla partecipazione, all'impegno, alla sperimentazione, alla testimonianza. La troviamo così nelle vesti di insegnante di filosofia, di operaia, in quella di combattente, sia pure per pochi giorni, nella guerra civile spagnola ("per non essere assente"), di animatrice di primo piano nel dibattito politico, spirituale e filosofico del tempo. Quantunque di famiglia ebrea, non si riconosce in quella religione e non accetta di soffrire, perché la ritiene una condizione non scelta da lei. Appartiene all'area politica della sinistra, ma non ne sposa completamente l'ideologia. Né con la Chiesa, né con Marx. Ci viene in mente la figura di Ignazio Silone, cristiano senza chiesa, socialista senza partito.
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