Come il romanzo, innescato dalla sparizione di una ragazzina appartenente all’isolata comunità di una cittadina montana -impossibile non pensare alle cittadine, da Alleghe a Cogne, immortalate dal dopoguerra a oggi dalla cronaca italiana-, il film La ragazza nella nebbia serve con diversa incisività il doppio spunto della strumentalizzazione di una tragedia sia da parte di chi investiga su di essa (esaltato dal carisma insostituibile di Servillo), sia da parte di coloro che dovrebbero limitarsi a raccontarla (avvilito da un’overdose moralistica di anatemi contro le malefatte dei media). Peccato, inoltre, che il montaggio appaia talvolta confuso costringendo alcune diramazioni della suspense a finire su un binario morto e alcuni passaggi troppo didascalici a sovrapporsi al gusto dell’inserto visionario (i diorama che ricordano i plastici dei programmi tv), della sequenza movimentata o della bella inquadratura. L’incontro/scontro tra l’ispettore di Servillo e lo psichiatra di Reno sorregge bene, in definitiva, l’asse portante strettamente romanzesco, ma quello che risulta alquanto precario è il senso di mistero e sortilegio innescato dal sospetto che il Male venga generato dallo stesso finto-edenico paesino.
Read More »‘Le confessioni’: la metafisica di Andò
Le confessioni di Roberto Andò è un film da vedere in primis per la classe che ancora una volta dimostra il regista siciliano nello stare dietro la macchina da presa, il quale attinge alla letteratura di Sciascia e Calvino e al cinema di Tornatore e Petri. Nel suo ultimo film, Andò si ispira proprio a Todo modo di Leonardo Sciascia oltre che alle Confessioni di Sant'Agostino per raccontarci gli assiomi della finanza e i dubbi riguardo la fede e lo spirito.
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